mercoledì 23 dicembre 2009

E lo chiamano surriscaldamento del pianeta...

il Giornale - 22 dicembre 2009
di Giuseppe de Bellis

Conservate i giornali di oggi. Teneteli lì, per la prossima volta. Teneteli per il primo che parla di surriscaldamento della terra. Meno 13, meno 24, meno 7. La neve, visto quanta? Il gelo, visto che roba? Qui si muore di freddo. Global cold, global cooling, global chilling: lo chiamino come vogliono, resta che qui di anormale c’è la temperatura al ribasso. Sappiamo che a Copenaghen, nei giorni scorsi, hanno perso tempo: l’accordo sulle emissioni da limitare e fermare, i bisticci sul nulla, le passerelle, le bocche riempite di grandi parole sul buco dell’ozono.

Magari qui adesso avessimo un termosifone per crearcelo da soli un bell’effetto serra. La realtà fa a pugni con l’idealismo. Ci raccontano un sacco di cose sui danni che stiamo facendo, però poi ogni anno ci ritroviamo congelati come sempre, più di sempre. Al freddo e al gelo, e va bene che è in linea col Natale, però ne avrebbero fatto tutti a meno in questi giorni. Qui sul pianeta ghiacciato andrebbe bene una stufa a petrolio o a carbone, o a qualunque combustibile inquinante. Altro che energia da sole, vento e acqua: serve qualcosa subito, qualunque sia....


Situazione del 23 dicembre:

(repubblica.it)

La situazione. L'Italia, dunque, alla vigilia di Natale sembra spaccata in due: la neve a Nord ha dato una tregua, ma le temperature, pur subendo lieve flessioni, rimangono gelide e vicine allo zero: 3-4° a Milano, Torino, Bologna. Al Sud invece, il clima assume valori davvero primaverili, con 22° a Palermo, 23° a Catania e Messina, 18° a Roma, Perugina, Firenze.

La situazione del nostro pianeta è preoccupante, e lo è ancora di più se la si affronta con lo spirito di De Bellis...

lunedì 21 dicembre 2009

Silvio Berlusconi e il messaggio di Natale all' Italia



a Natale regala una tessera del Pdl...????

mi dispiace proprio che debba rinunciare al messaggio di fine anno...chissà cosa sarebbe riuscito a raccontarci

o forse ci stupirà e si presenterà a reti unificate...RAI e Mediaset?

lunedì 14 dicembre 2009

Il giallo dei gruppi PRO-SILVIO su Facebook

repubblica.it
lastampa.it

E' polemica su Facebook per i gruppi pro-Berlusconi. Sono centinaia di migliaia gli utenti che nelle ultime ore si sono trovati, a loro insaputa, iscritti a pagine che manifestano solidarietà e vicinanza al premier. Gruppi che fino a oggi avevano nomi e finalità diverse.

E' il caso di "Solidarietà a Silvio Berlusconi": due milioni di persone che sul social network avevano aderito ad una campagna per il terremoto in Abruzzo e che, da un momento all'altro si sono trovati "iscritti" a una pagina completamente diversa. O quello di "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia", 400mila fan del Made in Italy, ora inconsapevoli sostenitori del presidente del Consiglio. Altro esempio: il gruppo "No a Facebook a pagamento", trasformato in un gruppo di solidarietà al premier.

E il popolo di Facebook grida al complotto e minaccia denunce: "Sono stato truffato, mi rivolgerò alla polizia postale", "gli amministratori di questo gruppo devono vergognarsi". Per poi dar vita alla più digitale delle vendette: lasciare il gruppo in massa al ritmo di diverse migliaia all'ora.

Tutto è iniziato nelle prime ore del mattino. Fino alla mezzanotte di ieri, infatti, digitando la parola 'Berlusconi' nel motore di ricerca di Facebook, il gruppo più numeroso risultava quello del "No B Day", con 376mila iscritti. Questa mattina alle otto ecco spuntare "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia", 380mila adesioni. Troppe in una sola notte, anche per la più efficiente macchina organizzativa. E l'arcano viene subito svelato dagli utenti: "Non mi sono mai iscritto a questo gruppo, qualcuno ne ha cambiato il nome". E ancora: "Vi denuncio, non è questo il modo di mostrare la solidarietà che Berlusconi raccoglie in questo momento".

Un semplice cambio di nome. Tecnicamente si tratta di un'operazione che da alcuni mesi è diventata su Facebook abbastanza semplice. Per gli amministratori, basta semplicemente digitare il nuovo nome e il gioco è fatto. E andando a sbirciare tra le informazioni condivise dall'amministratore di "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia" si scopre che l'account con cui è stato registrato il gruppo - kingbid. it - appartiene ad un sito di aste online. Che con ogni probabilità attira possibili utenti attraverso temi sensibili all'opinione pubblica. Prima il Made in Italy e ora l'aggressione al premier. E desta molte domande tra gli utenti la foto scelta come immagine personale del gruppo: un poster di Azione Giovani contro Walter Veltroni.

Macroscopico il caso del gruppo "Solidarietà a Silvio Berlusconi". Due milioni di utenti che fino a ieri pomeriggio credevano di essere iscritti ad un gruppo dedicato alle vittime del terremoto in Abruzzo. Verso le 14 di oggi pomeriggio via al cambio di nome. E scattano polemiche e sospetti: " Siete dei truffatori, cancellatemi immediatamente da questo gruppo!!!". E i sospetti cadono sul partito di Berlusconi: "C'è qualcuno che è stato pagato dal Pdl per fare questi giochetti all'insaputa delle persone". Un utente, Luca Adami, è attonito: "Torno da lavoro e un'amica dice che mi hanno messo dentro un gruppo pro-Berlusconi. Le rispondo che è impossibile, poi controllo. Ma chi può essere talmente malato da creare un gruppo con questa finalità?".

Ma gli utenti di Facebook non ci stanno. In molti dopo aver lanciato l'ultimo, arrabbiato post, lasciano il gruppo e invitano gli altri a fare altrettanto: da quasi due milioni si arriva in pochi minuti a un milione e ottocento novantamila iscritti. E c'è chi vuole capire: "Chi c'è dietro lo scandaloso cambio di nome dei gruppi più numerosi in favore del Presidente del Consiglio? E' un atto illegale e mistificante, che non deve ripetersi".

L'importante è scagliarsi contro chi dice che lui è un istigatore, non contro colui che cerca di trarre vantaggi da ogni situazione più o meno drammatica che sia, lo ha fatto con l'Abruzzo, lo sta facendo con se stesso...

giovedì 10 dicembre 2009

Il Giornale e gli arresti di Nicchi e Fidanzati

"Mafia: presi i 2 superlatitanti", Repubblica, 5 dicembre

"Oggi pomeriggio, poco dopo le 14.50, i poliziotti hanno fatto irruzione in una palazzina a tre piani di via Filippo Juvara, 25 ..."

Sul Giornale, invece, ne danno notizia alle 12.18...più di due ore prima,
si potrebbe quasi dire...molto strano

Il Giornale, continua a dire che il tutto è dovuto ad un errore nell'inserimento della data, anche se comunque il primo commento all'articolo è delle 15.45, quando tutti le altre testate danno la notizia non prima delle 16:33...
certo che quelli del Giornale sono veramente bravi...

Ci sono molti blogger che stanno seguendo questa vicenda, con continui aggiornamenti

ecco alcuni link per seguire la vicenda

nonleggerlo.blogspot.com
sonostufo.splinder.com

e il video di Genchi

giovedì 3 dicembre 2009

Berlusconi - statua di ghiaccio


«Si tratta di un omaggio a Silvio Berlusconi per la decisione di partecipare ai lavori del vertice delle Nazioni Unite sul clima di Copenhagen», spiega l'associazione ambientalista precisando che la statua di ghiaccio dovrebbe sciogliersi in circa quattro giorni, esattamente all'apertura del vertice di Copenhagen, il prossimo 7 dicembre. Ma l'effige cristallina del premier starebbe iniziando a liquefarsi più in fretta del previsto.

NIENTE IRONIA - Contrariamente a quanto alcuni potrebbero pensare, non c'è ironia nell'omaggio gelato.
Tuttalpiù si tratta di una critica costruttiva:
«Andare a Copenhagen è sicuramente una decisione positiva - spiega Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace -. Tuttavia, oltre a partecipare alle "vetrine" internazionali, occorrerebbe perseguire politiche coerenti qui in Italia, politiche che al momento non vediamo. Sul clima, Berlusconi rischia di essere dunque un leader che si scioglie».

L'ITALIA INQUINA - Per l’occasione Greenpeace diffonde giovedì il rapporto «Energy [R]evolution – Uno scenario energetico sostenibile per l’Italia», il primo studio che mostra i potenziali di crescita delle fonti rinnovabili in Italia per i settori della generazione elettrica, produzione di calore, e trasporti. Ancora oggi in Italia oltre il 93% dell’energia proviene da fonti fossili inquinanti.
Il Rapporto descrive un percorso che trasforma l’attuale situazione in un sistema energetico sostenibile. Le fonti rinnovabili saranno in grado di coprire oltre il 60% della domanda di energia primaria del Paese, riducendo le emissioni di gas serra del 71% al 2050, rispetto ai livelli del 1990.

Negli ultimi giorni, molti Paesi nel mondo hanno annunciato di essere disposti a introdurre nuovi impegni per la riduzione dei gas serra, spiega Greenpeace, «l’Italia continua invece in una folle politica di ritorno al nucleare e al carbone che impedirà di centrare gli obiettivi internazionali ed europei». Secondo gli ambientalisti «il nucleare non servirà a ridurre le emissioni entro il 2020, e le tre centrali a carbone autorizzate dal ministero dell’Ambiente la scorsa estate aggiungeranno altri 30 milioni di tonnellate di CO2 alle emissioni che l’Italia deve invece ridurre». E nel ricordare che «un vero leader non si scioglie», Greenpeace conclude: «Il governo Berlusconi sta dunque programmando l’aumento delle emissioni, cosa che esporrà il Paese a nuove sanzioni, con costi per lo Stato e per i contribuenti».

(fonte)

martedì 1 dicembre 2009

Fuori Onda di Gianfranco Fini:



Nel video si vede il Presidente della Camera Gianfranco Fini che scambia alcune battute con il procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi durante la giornata conclusiva del “Premio Borsellino” del 6 novembre scorso.

I due erano seduti davanti a dei microfoni, ma non pensavano sicuramente di essere registrati. Invece “Pacot Video”, che ha seguito le registrazioni dell’evento era lì e ha diffuso il filmato “fuorionda”.

Fini parla delle vicende di stringente attualità, del presidente del Consiglio Berlusconi e delle inchieste giudiziarie che lo riguardano, oltre a qualche battuta.

Berlusconi confonde il consenso popolare con l'immunità...e non solo

Portavoce Fini:"Detto in privato quanto affermato in pubblico"

é vero...ma è sempre bello sentirglielo dire...