giovedì 3 dicembre 2009

Berlusconi - statua di ghiaccio


«Si tratta di un omaggio a Silvio Berlusconi per la decisione di partecipare ai lavori del vertice delle Nazioni Unite sul clima di Copenhagen», spiega l'associazione ambientalista precisando che la statua di ghiaccio dovrebbe sciogliersi in circa quattro giorni, esattamente all'apertura del vertice di Copenhagen, il prossimo 7 dicembre. Ma l'effige cristallina del premier starebbe iniziando a liquefarsi più in fretta del previsto.

NIENTE IRONIA - Contrariamente a quanto alcuni potrebbero pensare, non c'è ironia nell'omaggio gelato.
Tuttalpiù si tratta di una critica costruttiva:
«Andare a Copenhagen è sicuramente una decisione positiva - spiega Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace -. Tuttavia, oltre a partecipare alle "vetrine" internazionali, occorrerebbe perseguire politiche coerenti qui in Italia, politiche che al momento non vediamo. Sul clima, Berlusconi rischia di essere dunque un leader che si scioglie».

L'ITALIA INQUINA - Per l’occasione Greenpeace diffonde giovedì il rapporto «Energy [R]evolution – Uno scenario energetico sostenibile per l’Italia», il primo studio che mostra i potenziali di crescita delle fonti rinnovabili in Italia per i settori della generazione elettrica, produzione di calore, e trasporti. Ancora oggi in Italia oltre il 93% dell’energia proviene da fonti fossili inquinanti.
Il Rapporto descrive un percorso che trasforma l’attuale situazione in un sistema energetico sostenibile. Le fonti rinnovabili saranno in grado di coprire oltre il 60% della domanda di energia primaria del Paese, riducendo le emissioni di gas serra del 71% al 2050, rispetto ai livelli del 1990.

Negli ultimi giorni, molti Paesi nel mondo hanno annunciato di essere disposti a introdurre nuovi impegni per la riduzione dei gas serra, spiega Greenpeace, «l’Italia continua invece in una folle politica di ritorno al nucleare e al carbone che impedirà di centrare gli obiettivi internazionali ed europei». Secondo gli ambientalisti «il nucleare non servirà a ridurre le emissioni entro il 2020, e le tre centrali a carbone autorizzate dal ministero dell’Ambiente la scorsa estate aggiungeranno altri 30 milioni di tonnellate di CO2 alle emissioni che l’Italia deve invece ridurre». E nel ricordare che «un vero leader non si scioglie», Greenpeace conclude: «Il governo Berlusconi sta dunque programmando l’aumento delle emissioni, cosa che esporrà il Paese a nuove sanzioni, con costi per lo Stato e per i contribuenti».

(fonte)

1 commento:

bruno ha detto...

Per conservare la statua di Silvio urge allestire una cella....( sic ) frigorifera.