sabato 29 maggio 2010

Violenza minori:no arresto se meno grave

Niente arresto se la violenza sessuale verso i minori sia di ‘minore entita’, secondo un emendamentoPdl-Lega al ddl intercettazioni. La modifica presentata daisenatori del centrodestra non scattera’ piu’ l’obbligodell’arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale neiconfronti di minori se di minore entita’. Il Pdl spiega che sitratta di una ‘correzione ad un errore materialecommesso in precedenza’ che avrebbe reso la norma’incostituzionale’.

(fonte)

'La Commissione giustizia del Senato - si legge in comunicato del gruppo Pdl del Senato - ha con grande senso di responsabilita' ulteriormente ampliato i casi di arresto obbligatorio in flagranza prevedendo che anche nelle ipotesi di atti sessuali con minorenni si applichi la stessa normativa della violenza sessuale'. 'Per un mero errore materiale non era stata prevista la non applicabilita' dell'arresto obbligatorio nei casi di minore gravita' cosi' come gia' avviene per la violenza sessuale. Tale omissione avrebbe reso la norma incostituzionale sia per la disparita' con la violenza sessuale, sia perche' la pena nel minimo, nei casi di minore gravita', e' ampiamente al di sotto della soglia della sospensione condizionale e dell'affidamento in prova'. Con tale previsione, quindi, si statuisce un deciso inasprimento in tema di custodia cautelare a protezione dei minorenni, ancorche' non si tratti di episodi di violenza'

(fonte)


Quello che mi colpisce è:

quando una violenza sui minori può essere considerate meno grave?
qualcuno me lo spieghi

giovedì 27 maggio 2010

Per favore, basta!!!



"...da colui che era ritenuto un dittatore, un grande e potente dittatore..."

emblematico lo scuotimente del cameram...forse neanche lui stavo credendo a quello che stavo ascoltando...

ma l'importante è, come ho letto in alcuni commenti, che ci sia qualcosa di più grande, anche se inutile, di cui parlare, per evitare il confronto su temi più seri, vedi la manovra appena presentata...

la tattica, forse, è questa...
per far non far sentire un rumore, basta creare un rumore più assordante....

lunedì 24 maggio 2010

L'anno scolastico parta dopo il 30 settembre



Il senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa ha presentato un disegno di legge a palazzo Madama, uno dei più brevi provvedimenti che la storia della legislazione repubblicana ricordi.

Il ddl, infatti, è composto di un solo articolo, con appena 16 parole:

"Per le scuole di ogni ordine e grado l'anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre".
questo perchè, secondo il senatore l'inizio della scuola "provoca la anticipata chiusura della stagione estiva anche rispetto al ciclo meteorologico". E questo "determina per le regioni a vocazione balneare un conseguente accorciamento della stagione turistica, con cadute occupazionali e reddituali"

Mi chiedo, ma quanti italiani possono permettersi le ferie a settembre?

Con chi andranno in vacanza i bambini? con le baby sitter? o verranno parcheggiati nei vari baby club?

Ma forse mi sbaglio...forse in realtà le città si svuotano ad agosto solo perchè poi le scuole riprendono a settembre, altrimenti...

giovedì 20 maggio 2010

Pubblica resistenza contro il ddl intercettazioni


Carissimi lettori, carissime lettrici,
il governo di questo paese e la sua maggioranza parlamentare sono oggi impegnati in una drammatica corsa contro il tempo per l'approvazione del disegno di legge noto come "ddl intercettazioni"; lo scopo, duplice, è quello di disintegrare le attività di indagine sulla criminalità da "alte sfere" e di inferire un colpo mortale all'inalienabile diritto di cronaca.
Con questo provvedimento non è in gioco solo la perseguibilità penale dei soliti noti, è in gioco la nostra libertà: una volta smantellato il diritto alla conoscenza, nulla impedirà di privare il popolo italiano di tutti gli altri.

E' pertanto necessario, ora più che mai, un sussulto di dignità civica. Per difendere il nostro fondamentale diritto alla libertà di parola e alla libertà di stampa e gli stessi elementari principi di legalità, è fondamentale dare il via ad una protesta dall'enorme portata, in grado di estendersi ad ogni angolo di questo paese.
Cominciamo con una forma dal significato profondo, una promessa solenne ed impegnativa, ma dall'estrema semplicità: chiunque sia titolare di un blog o di un sito di informazione pubblichi questo appello e il seguente comunicato indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri, in cui si esprime solennemente la nostra collettiva impossibilità a sostenere ed applicare le norme del disegno di legge.

Creiamo un fiume interminabile di comunicati di protesta in tutta la rete, un mare di adesioni al gruppo ufficiale su Facebook, impegniamoci anima e corpo affinché questo atto reale di indignazione varchi ogni limite immaginabile.

Alziamoci in piedi e dimostriamo che la ricerca della giustizia, le fondamenta della legalità democratica e repubblicana e la libertà di parola e di stampa non sono in vendita!


COMUNICATO

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi,
in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".
Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

martedì 18 maggio 2010

Santanchè a UNO Mattina:


"Che senso ha intercettare un mafioso mentre parla con la madre? È un abuso"
Stiamo parlando di frasi pronunciate, non da una donna al bar, ma dal sottosegretario all’Attuazione del Programma durante una trasmissione televisiva.

Il primo pensiero potrebbe anche essere... è la solita frase presa fuori dal contesto, avrà voluto dire qualcos'altro,
ma ecco la replica del sottosegretario:


"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. La divulgazione di intercettazioni che riguardano la sfera intima e privata della persona, e non i reati per i quali l'intercettazione è stata disposta, rappresenta un'inaccettabile violazione della privacy e dei diritti delle persone"


quindi è convinta di quello che ha detto...


domani, comunque, nessuno avrà detto nulla e la colpa sarà sempre e comunque di qualcun altro
...

grazie

lunedì 17 maggio 2010

Benzina



lo so, lo so
i "benifici" dei ribassi del petrolio li vedremo "SICURAMENTE" più avanti...
è però divertente sia l'accostamento delle notizie che il vedere come l'Italia sia un paese che non si fa influenzare dall'economia mondiale, quando si devono far soldi non c'è crisi che tenga...

venerdì 14 maggio 2010

Consiglio Comunale a Roma



...e li chiamano ONOREVOLI...

ovviamente questo è solo uno degli innumerevoli esempi forniti dai nostri ONOREVOLI rappresentanti

domenica 9 maggio 2010

Cento passi - Peppino Impastato



La casa confiscata, 25 anni dopo il sequestro avvenuto nel 1985, al boss di Cinisi Tano Badalamenti, è stata affidata dal Comune all'associazione che porta il nome di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.

venerdì 7 maggio 2010

Apologia del fascismo


L'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente "Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione"), anche detta "legge Scelba", che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque «fa propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque «pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».

La "riorganizzazione del disciolto partito fascista", già oggetto della XII disposizione transitoria della Costituzione, si intende (ai sensi dell'art. 1 della citata legge) riconosciuta «quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista».

La legge prevede per il reato di apologia sanzioni detentive, più severe se il fatto riguarda idee o metodi razzisti o se è commesso con il mezzo della stampa, ed accompagnate dalla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici.


...ed erano in piazza

lunedì 3 maggio 2010

Via del Fagutale 2, ROMA



che dire...
ha fatto proprio un gran affare,
a Torino con 150.000 euro compri circa 50 mq, giusto nelle vicinanze del centro più o meno in buono stato,

lui, con 600.000 euro è riuscito a comprare 180 mq a Roma con vista Colosseo...
veramente notevole

togliete Tremonti e rimettete Scajola all'Economia...