Socializzare le perdite, privatizzare i profitti...
con questa frase l'ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, commenta il piano presentato oggi per il salvataggio della nostra compagnia di bandiera.
Il piano prevede la scissione della compagnia in due, da una parte i debiti (bad company) dall'altra la parte attiva (good company).
La parte attiva, quella buona, quella produttiva, quella che può portare a dei profitti va alla cordata, i debiti della bad company a noi.
La bad company verrà commissariata, un commissario avrà un tot di tempo per cercare di pagare i debiti, dopodichè, questi ultimi saranno a carico dello stato. A questo, vanno aggiunti i 300 milioni di euro che abbiamo già pagato per permettere all'Alitalia di arrivare fino ad oggi...
Oltre a queste "piccole" controindicazioni di carattere economico, non ci si deve scordare dei tagli previsti, circa 5-7000 (contro i 4000 di AirFrance), del ''conflitto di interessi che potrebbe sorgere tra la banca Intesa come advisor e la stessa come partecipante all'operazione di salvataggio'', dei problemi degli azionisti che si ritroveranno in mano le azioni della bad company, praticamente carta straccia.
Dopo 5 mesi, direi un'ottima soluzione...
martedì 26 agosto 2008
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1 commento:
non ci posso credere! la sciura maria, che appena appena sa far di conto, avrebbe certamente fatto di meglio. voglio la scira maria al ministero delle finanze!!!!!!!!!
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