martedì 6 ottobre 2009

In attesa dei giudici della Consulta



aspettando che i giudici della Corte Costituzionale decidano sulla legittimità o meno del Lodo Alfano, ho imparato, grazie agli avvocati di Berlusconi, alcuni principi che erano nell'aria, ma che finalmente sono stati messi in piazza:

1. "La legge è uguale per tutti, ma non necessariamente lo è la sua applicazione" di Niccolò Ghedini

adesso si che mi sento tutelato.

2. "Il premier non è 'primus inter pares' come vuole la tradizione liberale, ma 'primus super pares'" di Gaetano Pecorella

L'espressione latina primus inter pares, che letteralmente significa "primo tra pari", identifica una persona egemone in un gruppo di altre che sono al suo stesso livello e con pari dignità; la funzione del primus inter pares è di guida, oltre che di capo, ed i suoi poteri sono vincolati dalla condizione stessa di essere a capo di persone fra loro pari. (wikipedia)

Berlusconi, secondo Pecorella, è al di sopra di tuti gli altri, e quindi deve godere di attenzioni che nessun altro può godere, e poi, è stato, da vero sire, estremamente generoso, e insieme a lui ha messo altre 3 cariche dello stato.

3. Chi riveste un'alta carica dello Stato non può fare al tempo stesso l'imputato. di Piero Longo, che sostiene anche che «un'alta carica dello Stato deve rendere disponibile il suo tempo per i doveri e gli obblighi» che comporta la sua carica.

Infatti, una persona imputata in un qualsiasi procedimento penale, non dovrebbe ricoprire nessun tipo di incarico pubblico, tanto meno essere il Presidente del Consiglio.

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