mercoledì 10 dicembre 2008

Climate Change Performance Index 2008






L’indice, che definisce la posizione di ogni singola nazione, è il frutto della ponderazione di tre principali indicatori: la tendenza nelle emissioni inquinanti (emission trend - il primo); l’attuale livello di emissioni (emissions level - il seondo); le scelte politiche sul clima (climate policy - il terzo). I tre indicatori hanno avuto un peso diverso sull’indice complessivo, rispettivamente 50, 30 e 20%.

Negli interventi per tagliare i gas serra, secondo il
Climate Change Performance Index del German Watch, l'Italia si piazza al 44/o posto sui 57 Paesi a maggiori emissioni di CO2.
Si tratta del Rapporto internazionale che valuta la qualità degli interventi per la riduzione dei gas serra nei Paesi industrializzati ed emergenti, che insieme producono oltre il 90% dei gas climalteranti a livello mondiale, realizzato nel nostro Paese con la collaborazione di Legambiente e presentato a Poznan, in Polonia, in occasione della Conferenza Onu sul clima.
Lo studio, spiegano gli ambientalisti, si occupa degli interventi positivi e strutturali di ogni singola nazione nel campo del riscaldamento globale.
Svezia, Germania e Francia si piazzano nel terzetto di testa, mentre in quarta e quinta posizione, a sorpresa, ci sono India e Brasile. In ultime posizioni arrivano Arabia Saudita, Canada e Usa. L'Italia, riferisce Legambiente, perde terreno rispetto alla scorso anno, quando era al 41/o posto e precede di poco Paesi come la Polonia e la Cina, con le stesse performance negative del Giappone.
Si tratta di "una performance disastrosa" per Legambiente, secondo cui "a salvare l'Italia dagli ultimissimi posti della classifica, le poche ma importanti misure adottate in questi anni, come il conto energia per la promozione del fotovoltaico o gli incentivi del 55% per l'efficienza energetica. Misure che paradossalmente sono proprio quelle finite nel mirino dell' attuale governo".

6 commenti:

Anonimo ha detto...

fanalino di coda....
in più con la scusa della crisi si dimenticherà anche il poco fatto, per cause di forza maggiore.
l'italia è potenzialmente una miniera d'oro per la ricerca sulle rinnovabili
ci rassegnamo?

Anonimo ha detto...

C'è un comune denominatore, mi sembra, nelle iniziative del governo Berlusconi: vanno tutte nella direzione opposta a ciò che sarebbe giusto, sensato, auspicabile, sperato.


P.s. Ti ho linkato anche qui:

http://photoblues.splinder.com

;-)

fabris ha detto...

contraccambio volentieri...:-)

fabris ha detto...

purtroppo i ricercatori fanno ricerca all'estero...ma come dici giustamente tu, ci rassegnamo?
no...

Xavier ha detto...

Ciao se ti interessa uno scambio di link con il mio sito lasciami un commento nella sezione che ho dedicato allo "scambio Link".....

http://follerumba.blogspot.com/

ciao ciao FolleRumba

Anonimo ha detto...

Yahoo...ed non è una pubblicità!
La cosa che mi rattrista è che di queste ricerche,come quella sulla trasparenza o meglio ancora,la classifica dei leader eurpei, la stampa e la tv,ne parli poco e male,senza mettere in relazione le azioni del governo,mosse sempre nella direzione opposta! Qui si parla di clima,non di lodi o leggi a persom ,ma alla gente non preoccupa?
é dura! apreste e grazie delle visite!