lunedì 2 marzo 2009

Obama e la svolta verde...
(e a noi tocca il nucleare...)

Rivoluzione in arrivo per il mercato automobilistico mondiale. Il presidente Obama ha ordinato all'Environmental Protection Agency, l'agenzia americana per la protezione dell’ambiente, la revisione delle leggi dell’amministrazione Bush in materia energetica, autorizzando la California e altri 13 stati dell'Unione a fissare standard più severi sui gas di scarico delle automobili e sull'efficienza energetica, come chiesto nel 2007 da un gruppo di governatori guidati da Arnold Schwarzenneger, fortemente critici verso la politica ambientale dell'ex presidente, che però aveva respinto la richiesta. La California intende ridurre le emissioni del 30% entro il 2016: si tratta del più ambizioso impegno statale o federale per contrastare il riscaldamento globale.

Nasce così un asse ambientalista bipartisan, tra il democratico Obama e il repubblicano Schwarzenegger. Nel 2007 la California, seguita poi da altri 13 Stati soprattutto della costa orientale, aveva chiesto all'Epa di autorizzare il Golden State, il più popoloso dell'Unione e quello con il maggior numero di auto, a stilare regole più severe di quelle federali in materia di inquinamento auto. Dopo mesi di tira e molla, l'amministrazione di George W. Bush aveva negato questa possibilità, contrariamente a quanto successo in passato.

Obama ha dato poi istruzione al dipartimento dei Trasporti di definire entro marzo gli standard di efficienza dei carburanti che entreranno in vigore nel 2011 per le auto costruite tra il 2011 e il 2015.In pratica le auto dovranno consumare meno e quindi emettere meno sostanze inquinanti. Il memorandum del presidente dà anche indicazioni all'agenzia di riconsiderare le modalità in cui tali standard vengono definiti per gli anni a seguire. «È tempo per l'America di condurre la lotta ai cambiamenti climatici - ha detto il neopresidente -. È necessario avere il coraggio di apportare i cambiamenti necessari, in modo che sia la politica stessa degli Stati Uniti a ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio prodotto all’estero. L'America - ha concluso - non sarà ostaggio della diminuzione delle risorse energetiche, dei regimi ostili e del riscaldamento del pianeta».

Obama ha ricordato inoltre che entro il 2020 - come deciso dal Congresso - le auto dovranno essere in grado di percorrere in media 35 miglia a gallone, cioè circa 15 chilometri con un litro.

La misura, che è stata fortemente osteggiata dall'industria automobilistica, imporrà dunque alle aziende di produrre e vendere auto meno inquinanti.


«Voglio essere assolutamente chiaro - ha detto il presidente -: il nostro obiettivo non è di porre nuovi ostacoli a un'industria già in pesanti difficoltà; è di aiutare i costruttori americani a prepararsi per il futuro. Infine vogliamo chiarire al mondo che l'America è pronta a dirigere. Per proteggere il nostro clima e la nostra sicurezza collettiva, dobbiamo organizzare una vera coalizione globale, in modo da garantire che paesi come la Cina e l'India facciano la loro parte, come noi vogliamo fare la nostra».

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh dai, visto che ce la caviamo tanto bene con l'immondiazia, il nucleare è la normale evoluzione, no?
Tremendo.

Trino Vercellese tornerà come la Springfield dei Simpson:

http://massim.wordpress.com/2009/02/25/come-a-springfield/

Saluti compagnero.

BC. Bruno Carioli ha detto...

Berlusca è felice, se inquina meno Obama, può inquinare di più lui, senza turbare equilibri. ;-)