Cirio, Parmalat, Antonveneta...magari fosse solo Mills
Uno dei crac finanziari più grandi d'Europa, lo scandalo Parmalat che ha coinvolto oltre 100mila risparmiatori con un buco da 14 miliardi di euro, sarebbe già prescritto. E così altri processi, come quello Cirio a Roma. Difficilmente invece arriverebbero alla fine Antonveneta a Milano, il processo Eternit a Torino o lo scandalo rifiuti a Napoli. La mannaia della prescrizione breve grava su tutti i più celebri dibattimenti in corso, nei quali sono imputati nomi altisonanti, come l'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, il presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, ex imprenditori del calibro di Calisto Tanzi e Sergio Cragnotti, ma anche politici come Antonio Bassolino.
I calcoli sono semplici. Se il processo deve durare al massimo sei anni e vengono assegnati due anni di tempo per ogni grado di giudizio (in Italia ne sono previsti tre), già finire il primo grado diventa un'impresa ardua. Anche perché l'inizio del processo verrebbe calcolato non dalla prima udienza dibattimentale, ma dalla richiesta di rinvio a giudizio. E in media i processi italiani durano otto anni.
Il rinvio a giudizio del crac Parmalat è avvenuto a luglio del 2007. Il giudice di Parma, Domenico Truppa, ha mandato a processo Calisto Tanzi e altre 22 persone per i reati, a seconda delle posizioni, di concorso in bancarotta e associazione a delinquere.
La prima udienza è avvenuta a marzo 2008 e ora si è in pieno dibattimento. Secondo i nuovi calcoli, il processo risulterebbe già prescritto da luglio di quest'anno con buona pace dei danneggiati.
Scaduto (la richiesta è del maggio 2007) anche il processo per aggiotaggio in corso a Milano, dove tra gli imputati figurano le banche americane Citigroup e Morgan Stanley, la svizzera Ubs e la tedesca Deutsche Bank.
La stessa sorte toccherebbe al crac Cirio, la cui richiesta di rinvio a giudizio porta la data del 25 settembre 2007. Ironia della sorte, la prima udienza è avvenuta in contemporanea con il processo Parmalat, e ora entrambi i processi potrebbero avere anche la stessa fine. Nel processo sono imputati Sergio Cragnotti, Cesare Geronzi e l'ex banchiere Gianpiero Fiorani.
Rischiano invece di non arrivare al traguardo altri processi avviati da tempo. O ancora processi appena avviati, ma con un alto numero di imputati, una "pecca" che associata alla rarità delle udienze ne pregiudica la possibilità di arrivare alla fine. Sono i casi Eternit a Torino, dove il rinvio a giudizio è del luglio 2009, ma le parti offese sono oltre 2900, Antonveneta (maggio 2008) a Milano, o lo scandalo rifiuti a Napoli. A marzo 2008 il gup partenopeo Marcello Piscopo ha chiesto il giudizio per Bassolino, commissario per l'emergenza rifiuti e i suoi vice, Giulio Facchi e Raffaele Vanoli.
(fonte)
Oltre ovviamente ai processi di Berlusconi... ma a questo punto ridategli il lodo Alfano...
almeno così gli altri processi possono continuare
il testo della "leggina"...
giovedì 12 novembre 2009
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