lunedì 14 luglio 2008

La colpa è sempre della magistratura...

Berlusconi:
I teoremi "infondati" delle procure. L'occasione questa volta non sono i "suoi" processi e le inchieste che lo vedono coinvolto. Bensì l'arresto del presidente della regione Abruzzo Ottaviano del Turco (Pd) al centro, secondo le accuse, con la sua giunta di centrosinistra di un comitato di affari che lucrava sul sistema sanitario regionale. "Spesso i teoremi accusatori sono infondati" dice Berlusconi molto colpito dall'inchiesta della Guardia di finanza. "Mi sembra molto strana - aggiunge - una decapitazione completa, quasi una retata, di un intero governo di una regione". Il premier poi fa notare come per lui "non ha alcuna che venga colpita una parte politica o l'altra". Il fatto è che "molto spesso i teoremi accusatori non vengono confermati".

(corriere.it del 14 luglio)

Diventa quasi inutile sottolineare come su tutte le prime pagine dei giornali sono finiti gli "attacchi" di Grillo al Presidente della Repubblica, quelli della Guzzanti al Papa e alla Carfagna, ma quelli del premier alla magistratura ormai non fanno più notizia e finiranno sicuramente giusto tra le righe di qualche articolo, ma solo per sottolineare la posizione del premier e non per condannarne l'attacco...
così come non ci sarà nessuno dell'opposizione che alzerà la voce per mettere il premier di fronte alla gravità delle sue parole...
ormai si stanno abituando alle sue uscite ed è questa la cosa più grave...abituarsi e non dargli più peso!!!

La reazione dell'Anm.
"Ancora una volta il premier discredita la magistratura" attacca l'Anm. Il sindacato delle toghe che ha appena avuto il tempo di compiacersi per la norma slitta processi, la modifica sostanziale dell'emendamento al decreto sicurezza che riconsegna ai Presidenti dei tribunali la facoltà di far slittare i procedimenti per crimini avvenuti prima del 2 maggio 2006 e puniti con una pena inferiore ai quattro anni di carcere. E subito deve rimettersi in guardia per le ulteriori modifiche annunciate dal premier. Per il segretario Giuseppe Cascini la generica accusa alla magistratura inquirente di procedere per teoremi non corrisponde ad un metodo di critica "informata e fondata sulla conoscenza degli atti" e "finisce per gettare discredito all'istituzione giudiziaria nel suo complesso". Il "giusto diritto di critica" - osserva il segretario del sindacato delle toghe - dovrebbe essere sempre basato "sulla conoscenza dei fatti e delle carte, soprattutto da parte di chi ricopre incarichi istituzionali".

(corriere.it del 14 luglio)

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